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Paola Maletta

giovedì 11 agosto 2011

La Nuova Medicina è libertà

 La Nuova Medicina è conosciuta quasi solo perché “siamo quelli che dicono che dal cancro si può guarire”.Questo preconcetto è erroneo e parziale. La Nuova Medicina è molto di più. Le cinque leggi ci spiegano il funzionamento del nostro corpo rispetto a tutte le malattie: perché esso si ammala, come succede, cosa avviene in questo processo di cui la malattia è solo una piccola fase, e come tutto questo abbia un senso, il buon senso della natura (come lo chiama il dott. Hamer). La Nuova Medicina spiega come la malattia sia una risorsa del nostro organismo e come, proprio grazie ai conflitti che si scatenano dentro di noi, riusciamo ad affrontare i problemi improvvisi a cui siamo sottoposti   La Nuova Medicina è quindi un’arma per la sopravvivenza in questo mondo. Ci fa capire che non c’è niente da combattere, ma ogni cosa è da sostenere, mitigare o supportare, perché il corpo pensa già come risolvere i problemi e come fare in modo che la nostra “macchina corpo” torni in buono stato. Quando questi sintomi sono troppo fastidiosi o persino pericolosi, la Nuova Medicina diventa un’arma formidabile per decidere la terapia da applicare, perché questo sistema diagnostico, preciso come una “bussola” (in questo modo lo definisce il dott. Hamer), ci indica dove stiamo andando, come e perché. Ogni intervento sarà mirato come un raggio laser. La Nuova Medicina si occupa anche della sincronicità sui tre livelli (psiche-cervello-organo), di come qualsiasi sintomo si ripercuota su questi tre livelli, e di come l’approccio terapeutico ne debba tenere conto.Poter “vedere” le nostre “malattie” in una nuova prospettiva: questa è la vera rivoluzione del secolo.Siamo immersi quotidianamente nella convinzione comune che qualsiasi sintomo è da combattere o da eliminare, perché il nostro corpo deve sempre essere al top delle prestazioni: non possiamo assolutamente saltare una partita di tennis, non possiamo permetterci d’invecchiare. Dov’è finito il buon senso dei nostri nonni ed il buon senso della natura? Mi rendo conto che le parole che scrivo sono pesanti, di sfida e decisamente azzardate nell’ottica delle convinzioni comuni che vedono in ogni malattia qualcosa da combattere. Ma è questa la sfida quotidiana nel mio lavoro di conferenziere e docente: fornire gli strumenti per ri-leggere le malattie comuni. Solo quello che possiamo sperimentare personalmente diventa patrimonio della nostra vita, diventa la nostra verità. E quando ci concederemo questo tempo, invece di soccombere di fronte ad una diagnosi nefasta, avremo la capacità di respirare, e “vedere” la malattia come un processo in atto, un processo sensato, e non più come un male che ci attacca e proviene da chissà dove. Questo significa diventare parte del processo di guarigione, e assumere su di sé quella parte di responsabilità che non possiamo, anzi non vogliamo più delegare.
La Nuova Medicina , togliendoci la paura della malattia, diventa il passaporto per la libertà.
Paola Maletta

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