Eperienze e Articoli

Esperienze e Articoli.
Se avete dei dubbi e volete dei chiarimenti non esitate a contattarmi sarò felice di rispondervi il prima possibile.
Paola Maletta

giovedì 11 agosto 2011

Come utilizzo queste conoscenze nel mio lavoro di Counselor Olistico?

Dandomi un supporto teorico-scientifico preciso attraverso la mappa della tabella sinottica per l’individuazione del conflitto biologico. E questo per la mia professione, che è l’affiancamento alle persone nella ricerca di una soluzione dei propri problemi emotivi , relazionali o fisici, è di fondamentale aiuto, permettendomi un vero approccio olistico.Il Voice Dialogue, invece, è lo strumento che metto a disposizione per il sostegno, l’esplorazione e la conoscenza del mondo interiore. Lo scopo è di ritrovare la propria capacità di reazione ed azione, là dove si è bloccata, attraverso una integrazione delle proprie emozioni nel corpo, cercando di creare lo spazio dove la persona possa trovare la soluzione al proprio disagio.
Paola Maletta

La salute è soprattutto informazione

“La salute è soprattutto informazione”, disse il dott. Ryke G Hamer durante un seminario di approfondimento in Spagna nel giugno 2003.Per “Nuova Medicina” s’intende l’insieme delle scoperte del dott. Gerd R. Hamer sull’origine ed il decorso del processo che noi comunemente chiamiamo malattia. Egli ha scoperto 5 leggi biologiche che spiegano il funzionamento del nostro corpo. Esse spiegano come la cosiddetta malattia sia solo una parte del programma biologico speciale e sensato della natura (SBS). Non è una nuova terapia, ma un sistema diagnostico che permette in base ai sintomi della persona di risalirne alla causa (conflitto biologico), e monitorarne il decorso.In base a queste 5 leggi il decorso del programma SBS è sincrono sia a livello psichico, fisico e cerebrale. Il programma speciale è messo in moto dalla DHS, un avvenimento inaspettato che ci trova impreparati (un fulmine a ciel sereno – in contropiede), diverso dal conflitto psicologico che è un “vado di qua o di là?“ o “decido questo o quello?“. La DHS scatena in noi una sensazione/emozione profonda che determina come reagirà il nostro organismo e quali strumenti (speciali, non ordinari) metterà in moto per tamponare questo imprevisto.Questo processo è costituito da 2 grandi fasi: una prima fase di super-attività o stress dove il nostro corpo mette in moto tutte le risorse disponibili (fisiologiche e psichiche) per poter fare fronte al problema, é come la nostra fase diurna solo più intensa e prolungata. Di solito non ci accorgiamo di questa fase, anzi siamo contenti perché abbiamo più energia, scarso appetito e reagiamo più in fretta. Alla soluzione del conflitto, che è la soluzione reale o la rimozione del problema, entriamo nella secondo fase, la fase di recupero dell’organismo. È in questa fase che il corpo si riscalda, arrivano le infiammazioni i dolori, tutti i sintomi delle cosiddette “malattie”, ed anche una sensazione di stanchezza profonda o spossatezza.La fase di riparazione assomiglia alla nostra fase notturna solo più intensa e prolungata. La durata della fase di riparazione dipende dalla fase di stress. Di solito hanno la stessa durata di tempo. La nostra salute è quindi uno stare in salute, perché equilibrio dinamico fra la fase diurna/attività e la fase notturna/riparazione e recupero.(In breve qui vi ho riportato solo le prime 2 leggi, per saperne di più consultate il sito ufficiale italiano della Nuova Medicina o quello dell’associazione A.L.B.A. dove troverete una bibliografia esaustiva)
Paola Maletta

Il tuo corpo è intelligente ? te lo sei mai chiesto ?

Quando lancio questa domanda al pubblico nelle mie conferenza ricevo molto stupore e perplessità, ma poche risposte. Siamo così abituati ad usare il nostro corpo, a controllarne ogni minima variazione di peso, ad indagare sul suo processo di invecchiamento, a misurarne le prestazioni, come se fosse un involucro datoci in dotazione alla nascita da conservare  a secondo dei parametri dettati dalla società, che non lo sentiamo il  nostro, un tutto uno con noi e la nostra psiche. Tanto è vero che ne parliamo sempre in termini di lui e non di me! E non importa quanto pensiamo in termini olistici o quanti percorsi di crescita stiamo facendo, la dissociazione, creata sin dall’antichità dividendo soma da psiche ( corpo da psiche), è radicata nei nostri pensieri nelle nostre abitudini. Vi sfido: provate a pronunciare una frase sul vostro corpo pensandola in termini di io e non di lui e potete subito toccare con mano quanto profonda sia questa scissione. Il corpo parla il linguaggio del sentire. Riflettete sulla complessa ramificazione del nostro sistema nervoso che capta dalla superficie  della pelle messaggi attraverso tutti gli organi di senso, convogliandoli al cervello, come un potente radar che s’informa dell’ambiente circostante al fine di agire al meglio per la nostra sopravvivenza. Prima arriva la sensazione e poi il pensiero. Spesso dalla sensazione partono reazioni nel nostro corpo che non vengono neanche filtrate dal nostro pensiero che arriva solo successivamente. Questa è la potenza del nostro corpo! Il corso L’INTELLIGENZA DEL CORPO si propone  l’obiettivo di diminuire questo divario integrando col sentire dei nostri 5 sensi + 1 (la percezione energetica della realtà),  le scoperte delle 5 leggi biologiche del dott. Hamer. Il corso  favorisce un approccio esperienziale,  portando la persona a sentire e poi a capire quali siano le leggi che lo regolano.
Paola Maletta

ALLERGIE ? No grazie, esiste un altro punto di visto!

Se un individuo patisce un conflitto biologico, una cosiddetta DHS,uno shock improvviso che ti coglie in contropiede,  in quel istante, non solo l’evento stesso, ma anche tutte le circostanze concomitanti a quel momento entrano a fare parte del conflitto.  Nel attimo della DHS, come in una foto istantanea, la persona registra non solo i più piccoli particolari, ma anche suoni o voci, rumori, sensazioni di ogni tipo, addirittura anche i sapori. Può trattarsi di persone, cose o animali, luoghi o  determinati colori o rumori, e tutto ciò che viene registrato permane nella memoria del corpo. Questi allarmi vengono chiamati “binari”, e sono funzionali alla nostra sopravvivenza perché scattano quando ci avviciniamo troppo ad una situazione che precedentemente abbiamo registrato come pericolosa, attivando di nuovo la DHS, ed entrando così in stato di allerta preventiva  in modo da essere già  pronti a scattare quando il pericolo  si presenta. Essi sono dei veri e propri “allarmi” corporei !Visto in questa ottica questi “allarmi “ sono un arma in più che abbiamo per evitare pericoli che già abbiamo sperimentato, e la conseguente “allergia” che sviluppiamo è il segnale che siamo di nuovo usciti dal nostro binario in modo vincente, perché il gonfiore, il raffreddore da fieno, gli eritemi cutanei, non sono altro che la conseguente fase di soluzione e quindi di recupero del nostro organismo. Chi di noi guidando non ha mai sperimentato un improvviso pericolo ( DHS) da cui è magicamente scampato ( perché si è attivato il programma SBS) come per miracolo e poi ha sviluppato una certa “allergia” a situazioni simili ? difficoltà a riprendere a guidare , difficoltà a superare biciclette o motorini se questi sono stati all’origine di una DHS, o addirittura quando incontriamo camion se questi ci hanno fatto brutti scherzi in passato! Tutto questo ha un senso, il senso per la nostra sopravvivenza perché NON esistono ALLERGIE senza antefatti o DHS che hanno creato questi binari.
 Paola ha creato un percorso “ L’INTELLIGENZA DEL CORPO” con movimento/danza, percezione corporea e disegno/scrittura, con sessioni individuali di Voice Dialogue in 5 giornate per permettere la conoscenza del proprio corpo e del suo funzionamento biologico per fare nascere una profonda fiducia nelle sue capacità terapeutiche naturali ed innate.

Paola Maletta

Brufoli, ovvero acne ! il senso biologico di questo sintomo antiestetico.

Siccome ho 32 anni, due figlie e un marito....non capisco perchè ho ancora i brufoli...e non mi passano. Ah!  Tra l'altro siamo tutta una famiglia di brufoli: mamma, sorelle, zie da parte di mamma. Sono pronta a qualsiasi risposta, anche destabilizzante. Grazie, Elena.
Carissima Elena,
 i brufoli sono la soluzione biologica di piccoli conflitti del sentirsi "deturpati" quindi non bella! o piccoli conflitti di insudiciamento del viso, soprattutto durante la fase puberale.  La faccia, insieme alle  mani, è l’unica parte del corpo sempre esposta al gruppo, dove si vede se c’è qualcosa che non va perché non puoi nasconderlo. ( se non sotto uno strato spesso di fondotinta, ma di solito non funziona !) e quindi quando ti senti in qualche modo “ attaccata ” è facile che questo si rifletti sulla parte più esposta, cioè il viso.     In fase di conflitto attivo crescono i bugni o ispessimenti sotto la pelle, che spesso non si notano ma che tu puoi sentire con le dita passando sopra la pelle, quando risolvi il tuo conflitto, i brufoli sottocutanei vanno in soluzione anch’essi venendo attaccati dai  batteri che caseificano l’ispessimento che risalendo in superficie  produce il “famoso brufolo” da schiacciare. Visto la nostra tendenza di guardarci allo specchio spesso questo crea un circuito che si auto-alimenta perché, quando non vedi  brufoli senz'altro sei ancora in conflitto attivo, ma  “vedendoti bella” vai in soluzione, alehop arrivano i brufoli, cioè la soluzione dal non sentirsi bella, e vai il circuito corre all'infinito! Ti consiglio di NON guardarti allo specchio per almeno 20-30 gg fidandoti della sensazione interiore che provi quando ti vesti, quando ti trucchi.  Un grande stilista francese nel suo negozio non aveva specchi, perchè diceva che la bellezza è un fatto di "sentirsi", non di "vedersi"  come invece impongono i canoni estetici attuali. Se riuscirai a guarire dal vizio di guardarti allo specchio per andare a caccia del nuovo brufolo da schiacciare o estirpare, forse riuscirai a spezzare questo circuito e non avere più brufoli o almeno a diminuirli sensibilmente. Buona fortuna o….buona caccia.
Paola Maletta

La Nuova Medicina è libertà

 La Nuova Medicina è conosciuta quasi solo perché “siamo quelli che dicono che dal cancro si può guarire”.Questo preconcetto è erroneo e parziale. La Nuova Medicina è molto di più. Le cinque leggi ci spiegano il funzionamento del nostro corpo rispetto a tutte le malattie: perché esso si ammala, come succede, cosa avviene in questo processo di cui la malattia è solo una piccola fase, e come tutto questo abbia un senso, il buon senso della natura (come lo chiama il dott. Hamer). La Nuova Medicina spiega come la malattia sia una risorsa del nostro organismo e come, proprio grazie ai conflitti che si scatenano dentro di noi, riusciamo ad affrontare i problemi improvvisi a cui siamo sottoposti   La Nuova Medicina è quindi un’arma per la sopravvivenza in questo mondo. Ci fa capire che non c’è niente da combattere, ma ogni cosa è da sostenere, mitigare o supportare, perché il corpo pensa già come risolvere i problemi e come fare in modo che la nostra “macchina corpo” torni in buono stato. Quando questi sintomi sono troppo fastidiosi o persino pericolosi, la Nuova Medicina diventa un’arma formidabile per decidere la terapia da applicare, perché questo sistema diagnostico, preciso come una “bussola” (in questo modo lo definisce il dott. Hamer), ci indica dove stiamo andando, come e perché. Ogni intervento sarà mirato come un raggio laser. La Nuova Medicina si occupa anche della sincronicità sui tre livelli (psiche-cervello-organo), di come qualsiasi sintomo si ripercuota su questi tre livelli, e di come l’approccio terapeutico ne debba tenere conto.Poter “vedere” le nostre “malattie” in una nuova prospettiva: questa è la vera rivoluzione del secolo.Siamo immersi quotidianamente nella convinzione comune che qualsiasi sintomo è da combattere o da eliminare, perché il nostro corpo deve sempre essere al top delle prestazioni: non possiamo assolutamente saltare una partita di tennis, non possiamo permetterci d’invecchiare. Dov’è finito il buon senso dei nostri nonni ed il buon senso della natura? Mi rendo conto che le parole che scrivo sono pesanti, di sfida e decisamente azzardate nell’ottica delle convinzioni comuni che vedono in ogni malattia qualcosa da combattere. Ma è questa la sfida quotidiana nel mio lavoro di conferenziere e docente: fornire gli strumenti per ri-leggere le malattie comuni. Solo quello che possiamo sperimentare personalmente diventa patrimonio della nostra vita, diventa la nostra verità. E quando ci concederemo questo tempo, invece di soccombere di fronte ad una diagnosi nefasta, avremo la capacità di respirare, e “vedere” la malattia come un processo in atto, un processo sensato, e non più come un male che ci attacca e proviene da chissà dove. Questo significa diventare parte del processo di guarigione, e assumere su di sé quella parte di responsabilità che non possiamo, anzi non vogliamo più delegare.
La Nuova Medicina , togliendoci la paura della malattia, diventa il passaporto per la libertà.
Paola Maletta